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[Cronologia]
Sgombero dell’occupazione in Via Laura e le prime risposte
Lunedì 23 Nov. 2009 –
All’arrivo nella facoltà di Via Laura gli studenti trovano le mura e
le finestre del secondo piano dello Spazio Liberato murate e protette
ulteriormente da assi di legno.
Attaccato alla porta, oltre ad una
guardia giurata, un bigliettino firmato dalla Preside Simonetta
Ulivieri che “invita i giovani antagonisti a recarsi
urgentemente in presidenza”. Cosa
stia frullando in testa alla Simonetta agli studenti non interessa…
sanno solo che rifiutare gli inviti è da maleducati.
Caos
h. 14.00 – Una
cinquantina di studenti e studentesse da vita ad un corteo rumoroso
all’interno dei corridoi della facoltà. Durante il percorso, i
manifestanti trovano il tempo per una breve visita alla preside.
Rifiutandosi di ascoltare il blablabla
che con tanta cura la Simonetta avrà preparato per l’occasione, gli
studenti lasciano un breve e conciso messaggio: se pensava che con lo
sgombero tutto sarebbe tornato alla normalità (fatta di ordine,
legalità e obbedienza) si sbagliava di grosso…
Quando
polizia e digos arrivano sul posto gli studenti stanno già lasciando
la facoltà ricordando con le proprie urla che “anche gli
studenti perdono la pazienza… sgomberiamo la presidenza!”.
… e
sgombero fu!
17.00 –
Dopo essersi riuniti in assemblea, gli studenti decidono di mettere
in pratica ciò che avevano promesso qualche ora fa. Tornati in
facoltà, la presidenza viene “sgomberata” sotto gli occhi
impotenti della preside: le stanze vengono svuotate di divanetti,
armadi, quadri e scrivanie nuove di zecca. Alle due guardie giurate
chiamate per la giornata di fuoco non resta che guardare gli studenti
uscire dopo essersi fatti distrarre come secondo il “piano”. In
Via Zara, invece, qualche Digossino avrà preso una bella sgridata da
qualche superiore per aver lasciato il campo libero cantano vittoria
troppo presto. Dovrebbero saperlo ormai:
gli antagonisti sono sempre in agguato!
… alla prossima!
***comunicato a seguire***
SULLO
SGOMBERO DELLO SPAZIO LIBERATO
Come tutti avranno potuto
notare, da lunedì mattina lo Spazio Liberato, occupato da qualche
settimana da alcuni studenti e studentesse dell’Ateneo, è stato
sgomberato murando porte e finestre.
Lo sgombero, come
apprendiamo dai giornali, è avvenuto a seguito di un vertice in
Prefettura, sabato scorso, alla presenza del prefetto di Firenze
Andrea de Martino, del rettore dell’Università Alberto Tesi e
delle forze dell’ordine (con la complicità invisibile della
Preside Ulivieri). A metterci il loro infame zampino non potevano
chiaramente mancare gli “Studenti per le Libertà”, giovanile del
partito di Berlusconi&Soci. Gli stessi squallidi figuri che più
volte hanno provocato gli occupanti, prima presentandosi davanti allo
Spazio Liberato per rilasciare intervista diffamatorie alla Tv
(raccogliendo la giusta dose di uova), e qualche giorno fa
distribuendo volantini anti-occupazione scortati da Digos e Polizia
(pronta ad intervenire nel caso in cui qualcuno avesse raccolto
l’infame provocazione).
E’ così che un luogo
autogestito di aggregazione, in una facoltà costruita per negare
ogni socialità e controllare gli studenti con telecamere e non solo,
viene chiuso con la forza.
E’ così che Questura
ed Ateneo si alleano per reprimere un esperienza “pericolosa” che
già si stava affermando come un ottimo laboratorio di lotta
autorganizzata dal basso.
E’ così che si
costruiscono muri per recintare il NULLA, pur di rendere
inaccessibile uno spazio che, nei seppur pochi giorni di vita, era
diventato luogo di incontro e discussione per molti e studenti e
studentesse.
Dopo aver riempito per
una settimana paginate di giornali reclamando con la loro solita
retorica la necessità di sgomberare l’occupazione per “restituire
agli studenti” (?) gli spazi, i lor signori hanno provveduto a
restituirlo alla polvere, in attesa di far posto ai giovani
Berlusconiani: vittoria è fatta!
Da
parte nostra non ci stupiamo di nulla. L’accanimento nei confronti
dell’occupazione non è che la conferma di quello che abbiamo sempre
sostenuto e del fatto che stiamo andando nel verso giusto: nessuna
esperienza reale di autogestione verrà mai accettata da alcun
Prefetto, Questore, Preside o Rettore che sia (investiti tutti di un
ruolo fisiologicamente autoritario e reazionario). E non è la loro
accettazione che cerchiamo: con la lotta e la nostra determinazione
ci riprenderemo e difenderemo ciò che ci hanno tolto.
Con lo sgombero dello
Spazio Liberato vogliono mandare un messaggio chiaro a tutti noi
studenti: vogliono farci rassegnare allo schifo che abbiamo attorno,
dirci di stare tutti buoni e zitti fra i nostri banchi, passivi e
pronti a subire come già facciamo da tempo.
Sta a noi studenti, a
quelli che non vogliono arrendersi e continuano ad amare la propria
libertà più dell’ultimo cellulare in vendita, rivendicarsi i propri
spazi di autonomia e rispondere a tono a chi ci vuole zitti o morti:
NON E’ FINITA QUI!
L’AUTOGESTIONE
E’ PIU’
FORTE
DI UN MURO
quelli
che non si arrendono
ed
accettano ogni sfida