Lettera aperta agli studenti

In questi giorni a lettere si sono ripetuti episodi noti a chi verso febbraio frequentava il chiostro del Brunelleschi, ovvero due gruppi di ragazzi schierati contro, evidentemente connotati politicamente. I più curiosi spettatori riescono a carpire un banale mai anacronistico "rossi contro neri", e se i più ci confermano di essere "dalla nostra parte", alcuni non capiscono il gesto: scacciarli dalla facoltà in modo tutto sommato colorato..

Allora proviamo a spiegare chi sono questi ragazzi: solo uno di loro si fregia della carica di rappresentante della lista azione universitaria, il più brutto, non ci si può sbagliare, il vanitoso zio fester de noi altri, è jacopo giannoni. Tutti gli altri non sono iscritti a lettere (nè altrove), fanno un servizio d’ordine di stampo machista (ovvero controllano con la logica dei muscoli che non accada nulla al loro banchino), insieme allo studente di storia frequentano casaggì, la "giovanile" di allenaza nazionale, azione giovani. Per quanto si sforzino di apparire moderati berlusconiani, lontano dagli occhi della gente non negano il loro animo fascista, alle volte dichiarato pubblicamente da un identitario saluto romano.

Perchè li odiamo? Perchè sono sessiti, razzisti e xenofobi. Sono le stesse persone che la notte, dopo le loro ridicole feste, vanno a fare azioni squadriste contro baboni, zingari, immigrati e omosessuali.

Perchè non li lasciamo democraticamente volantinare? Per non lasciare agibilità politica a chi confonde le idee di giovani più inesperti rivendicando un’apertura mentale di facciata che non hanno.

Perchè li cacciamo? Perchè non vogliamo merde nella nostra facoltà, sono fascisti e non ci piace mischiarci a loro.

Perchè ci ostiniamo contro di loro? Per Dax, per Renato.. il conto non è ancora chiuso.

In nome dell’antifascismo vero, quello militante

 

 

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