Questa volta è in Calabria, nell’azienda tessile
Marlane, in provincia di Cosenza, a Praia a Mare. Per circa vent’anni i
padroni di turno non hanno badato alle condizioni in cui dovettero
lavorare le/gli operai*, non si curarono delle esalazioni velenose
prodotte dalle vernici e dagli acidi che venivano usati per tingere i
loro dannati capi. Eppure, quei vapori hanno ucciso dagli anni settanta
40 operai* di tumore, e ancora oggi 60 di loro sono malat*. Le famiglie
delle vittime combattono, pagando avvocati, per avere giusizia: non può
cadere sempre il silenzio, non possono vincere sempre loro.. In questi
giorni la procura di Paola ha concluso le indagini, che finalmente
mostra una verità scomoda: l’accusa è di omicidio colposo. I
coloranti azoici, contenenti "ammine aromatiche", sono responsabili
delle insorgenze tumorali, questo è quanto è emerso dai verbali della
scientifica.
Denunciati per la prima volta da
un ex operaio, Luigi Pacchiano, minacciato per il coraggio che ha avuto
nell’urlare la loro colpevolezza. La fabbrica è stata aperta negli anni
’50, ma per dieci anni non c’erano più muri divisori fra i vari
reparti, il che vuol dire che tutti fumi prodotti dalle macchine che
tingono i capi venivano repirati quotidianamente dalle/gli operai*, e
come "contromisura", i dirigenti-assassini davano loro da bere a fine
turno il latte per disintossicarli. Ovviamente il latte non è che una
presa in giro all’intelligenza e alla salute di chi lavorava vicino ai
macchinari, proprio coloro che gettavano le sostanze tossiche (indicate
"A NORMA" nei bidoni col sibolo del teschio) a mano in vasche aperte,
uccidendo passivamente se stess* e la/il proprio compagn* di lavoro,
tutto ciò chiaramente senza aereatori funzionanti.
E
poi l’amianto.. Non poteva mancare all’appello: le/i lavorator* sanno
bene di aver maneggiato macchinari letali, anche se i diretti responsabili
negano l’evidenza. Oggi sequestrato non è solo la fabbrica, ma anche il
terreno circostante, in cui venivano nascosti i rifiuti tossici invece
di smaltirli, rifiuti che uccidevano e inquinavano
THYSSEN E MARLANE, UN SOLO GRIDO:
MAI PIU’