Fino all’ultimo respiro


 
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La notte del 3 agosto la sede del circolo anarchico
messinese MalaStrada è stato dato alle fiamme da ignoti, e sono andati così
definitivamente distrutti tutti i materiali, l’archivio e gli oggetti in esso
conservati.

L’esperienza dei compagni inizia due anni fa, ma già avevano
ricevuto degli “avvertimenti” da questi delinquenti: il 19 maggio un’automobile
rubata è stata data alle fiamme proprio davanti la saracinesca, sono state
perquisite case, sono avvenuti arresti e sequestrato materiale divulgativo.
Questo però non aveva fermato il loro lavoro, e non verrà fermato neanche con
quest’ultimo attacco, che invece rafforza la loro già ferma volontà di lottare
e lavorare ai loro progetti.

Di certo il territorio non offre terreno fertile per le loro
iniziative: in una città in cui non possono esistere centri sociali e case
occupate, vinta dalla mafia e dallo squallido servilismo, i ragazzi dovranno
trovare il modo di portare avanti le proprie campagne da soli e con l’aiuto di
pochi compagni di vita e di lotta. Ma è evidente come questi atti, fini solo a
demoralizzare e spezzare le gambe all’unico gruppo che prova a far politica in
uno dei feudi storici della destra borghese e massona, non abbia tolto
l’entusiasmo e la volontà di resistere: il loro volantino recita “Fino a che
ognuno di noi avrà respiro non lasceremo che il silenzio assordante e omertoso
rimanga l’unica reazione alle speculazioni, alla repressione e alle
rappresaglie con cui stanno assassinando quello che rimane di questa città e
dell’intera umanità”.

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